IL PLINTO

Descritto dal grande astronomo Claudio Tolomeo (II secolo d.C.), il "plinto", detto anche il "
quarto di cerchio", serviva per misurare ogni giorno l'altezza del Sole sull'orizzonte a mezzodì e veniva quindi utilizzato per determinare sia la latitudine del luogo che l'obliquità dell'ellittica.



Lo strumento è formato da una parete verticale di un muretto posto esattamente in meridiano (direzione nord-sud).
In vicinanza del suo spigolo superiore, a sud, è fissato un piccolo piolo che è posto proprio al centro di un settore circolare sul quale è riportata una graduazione da 0 a 90 gradi.
A mezzogiorno l'ombra del piolo genera una lunga linea che interseca la graduazione. In questo modo, prima che tutta la parete sia posta in ombra, si può leggere l'altezza del Sole sull'orizzonte.
Quando il Sole è in meridiano, ovvero quando culmina al mezzogiorno vero locale, il piolo proietta un'ombra che indica l'altezza del Sole sull'orizzonte. Tale altezza, che dipende dalla latitudine del luogo, varia nel corso dell'anno, raggiungendo un massimo al solstizio estivo e un minimo a quello invernale.

Per la latitudine di
Bassano (45° circa) massimo e minimo valgono rispettivamente 68° e 21° circa. La semidifferenza (68-21)/2 = 23.5°, indica l'inclinazione dell'asse terrestre sulla verticale al piano della sua orbita intorno al Sole e quindi l'obliquità dell'eclittica. Nei giorni degli equinozi, l'ombra indica la colatitudine del luogo.