VISIONS OF THE FUTURE: LA VITA NEGLI ALTRI PIANETI

01_grand

1. La missione Voyager è stata pensata per sfruttare l'allineamento dei pianeti esterni del nostro Sistema solare, che avviene una volta ogni 175 anni, e fare un grand tour spaziale.
Le due navicelle spaziali gemelle ci hanno fornito dati su Giove, Saturno, Urano e Nettuno, usando la gravità di ognuno di essi per spostarsi verso la destinazione successiva.
Voyager ha aperto la strada ad altre missioni più ambiziose: Galileo, diretta verso Giove, e Cassini, verso Saturno.
Anche oggi le due navicelle di Voyager continuano a mandare dati utili alla ricerca dalle estremità più lontane del Sistema solare.


02_mars

2. Il Mars Exploration Program della NASA ha lo scopo di capire se Marte sia stato, sia o potrebbe essere un pianeta abitabile.
Missioni come Mars Pathfinder, Mars Exploration Rovers, Mars Science Laboratory e Mars Reconnaissance Orbiter, tra tante altre, ci hanno fornito informazioni importanti sulle caratteristiche del pianeta.
In questo poster si immagina un futuro in cui avremo completato l'esplorazione di Marte e guarderemo indietro al passato con nostalgia, ricordando le pietre miliari di questa esplorazione.












03_earth

3. Nessun posto è come casa. Calda, dotata di acqua e di un'atmosfera che è semplicemente perfetta, la Terra è l'unico luogo che sappiamo essere abitato da esseri viventi, e ce ne sono davvero tanti.
Le missioni del Jet Propulsion Laboratory dedicate alla Terra controllano il nostro pianeta natale e studiano come stia cambiando, in modo che possa continuare a essere un rifugio sicuro per l'umanità anche durante le esplorazioni più profonde del cosmo.

04_venus

4. Nella storia le rare occasioni in cui i moti dei pianeti hanno permesso un'osservazione migliore hanno ispirato viaggi verso località esotiche per avere una visuale migliore.
Il viaggio di James Cook nel sud dell'Oceano Pacifico nel 1769, ad esempio, aveva lo scopo di osservare Venere e Mercurio che passavano di fronte al Sole.
I viaggi spaziali oggi ci danno il lusso di studiare queste coincidenze cosmiche quando vogliamo, scegliendo un punto del nostro Sistema solare dove mandare una navicella a registrare dati.












05_ceres

5. Cerere è il pianeta nano più vicino al Sole. È il più grande oggetto nella fascia principale degli asteroidi tra Marte e Giove, con un diametro di circa 965 chilometri all'equatore.
Dopo essere stato studiato con i telescopi per più di due secoli, Cerere è diventato il primo pianeta nano a essere esplorato da un'astronave quando la sonda della NASA Dawn è arrivata in orbita nel marzo del 2015.
Le osservazioni di Dawn stanno continuando e rivelano scoperte interessanti sulla natura di questo misterioso mondo di ghiaccio e roccia.


06_jupiter

6. Le immagini delle nubi di Giove vantano i più incredibili spettacoli di luci del nostro Sistema solare; le luci settentrionali e quelle meridionali colpiscono anche i più esperti viaggiatori dello spazio.
Le aurore di Giove sono centinaia di volte più potenti di quelle della Terra e formano un anello luccicante attorno ai poli del pianeta, che da solo è più grande della Terra.
Attorno a questo ovale di luce si vedono ruotare le "impronte" elettriche delle tre più grandi lune di Giove.
La missione Juno della NASA osserverà le aurore di Giove sorvolando le regioni polari del pianeta e le studierà in un modo che finora non è mai stato possibile.


07_enceladus

7. La scoperta dei geyser ghiacciati di Encelado e del loro ruolo nella creazione dell'Anello E, il secondo anello più esterno degli anelli di Saturno, è una delle scoperte più importanti realizzate dalla missione Cassini.
Altri dati di Cassini hanno provato l'esistenza di un oceano di dimensioni globali e i primi segni di una potenziale attività idrotermale sul pianeta (mai riscontrata prima, se non sulla Terra): perciò questa piccola luna di Saturno è diventato uno dei luoghi più importanti da investigare nella ricerca della vita extraterrestre.


08_titan

8. Fredda e aliena, eppure simile a com'era la Terra miliardi di anni fa, la più grande delle lune di Titano ha un'atmosfera molto spessa, ricca di elementi chimici organici, e una superficie modellata da fiumi e laghi di etano e metano allo stato liquido.
Venti freddi scolpiscono ampie regioni di dune ricche di idrocarburi.
Su questo satellite potrebbero anche esserci dei criovulcani di fredda acqua liquida.
L'orbita di Cassini è stata progettata per osservare Titano attraverso la sua perpetua foschia e rivelarne i misteri.








09_europa

9. Europa, una delle lune di Giove, è una destinazione affascinante per eventuali future esplorazioni grazie alla sua straordinaria geologia e alla potenzialità di ospitare condizioni favorevoli a forme di vita semplici.
Si pensa che sotto alla sua superficie ghiacciata si trovi un oceano globale di acqua liquida salata, con un volume due volte superiore a quello degli oceani terrestri.
I movimenti della sua orbita attorno a Giove producono calore sufficiente per evitare che questo oceano congeli.
Sulla Terra dove c'è acqua, c'è vita. La missione su Europa della NASA prevista per gli anni Venti dovrà cercare di scoprire se questo vale anche per la luna di Giove.


10_exoplanet

10. C'è un grande dibattito su quale sia il primo esopianeta a essere stato scoperto, ma sicuramente uno si distingue dagli altri.
Nel 1995 gli scienziati hanno scoperto 51 Pegasi b, cambiando per sempre il modo in cui guardiamo all'universo e il nostro posto al suo interno.

Questo esopianeta ha una massa che è circa la metà di quella di Giove e ha un'orbita, apparentemente impossibile per il suo ridotto diametro, di soli 4,2 giorni terrestri.

Non solo è stato il primo pianeta trovato a orbitare attorno a una stella simile al Sole, è anche stato il primo a essere scoperto di una serie di pianeti chiamati "pianeti gioviani caldi".

Si tratta di grandi e caldi pianeti che orbitano attorno alle loro stelle a una distanza minore di quella che separa Mercurio dal Sole. Oggi potenti osservatori come il telescopio spaziale Kepler continuano la ricerca di questo genere di pianeti lontani.


11_hd40307

11. Con un volume doppio rispetto a quello della Terra, HD 40307g è a cavallo tra le categorie “SuperTerra” e “Mini-Nettuno” e gli scienziati non sono sicuri se possieda o meno una superficie rocciosa o una superficie sommersa sotto uno spesso strato di ghiaccio e gas.

Una cosa è certa, comunque: avendo una massa otto volte quella della Terra, la sua attrazione gravitazionale è molto, molto forte.


12_kepler_16b

12. Come il pianeta “Tatooine” di Luke Skywalker di Star Wars, Kepler-16b è in orbita intorno a due stelle.
Mostrato in questa illustrazione come un pianeta terrestre, Kepler-16b potrebbe essere un gigante gassoso come Saturno.
Le prospettive di vita su questo mondo non sono molto buone: ha una temperatura paragonabile a quella del ghiaccio secco (-78°C).
Ma la sua scoperta ha dimostrato che il doppio tramonto mostrato nel film non è affatto fantascienza.









13_kepler_186f

13. Kepler-186f è il primo pianeta di dimensioni simili a quelle della Terra a essere stato scoperto nella “zona abitabile” intorno a una stella, dove l’acqua potrebbe esistere allo stato liquido sulla sua superficie.
La sua stella è molto più fredda e rossa del nostro Sole. Se mai esistessero piante su un pianeta come Kepler-186f, i processi di fotosintesi potrebbero essere influenzati dalla luce rossa, rendendo la vegetazione di un colore molto diverso rispetto al verde cui siamo abituati sulla Terra.
La scoperta è stata resa possibile da Kepler, un telescopio spaziale con il compito di cercare nuovi pianeti pensato dalla NASA.

14_pso

14. Scoperto nell'ottobre del 2013, PSO J318.5-22 appartiene a una speciale classe di pianeti, i cosiddetti pianeti interstellari: vagano da soli all'interno della galassia senza orbitare attorno a una stella.
Non si sa molto di come questi pianeti sono nati, ma secondo gli scienziati potrebbero essere stelle fallite oppure pianeti espulsi da sistemi solari molto giovani dopo uno scontro con un altro pianeta.
I pianeti interstellari brillano un po' grazie al calore risalente alla loro formazione.
Quando si saranno raffreddati del tutto, "balleranno al buio".